Cioè la stella, la fama, l’amore per il gioco.
La narrazione, la semplice palla nel cesto che non è soltanto un gioco.
Forse molti non sanno che questo ragazzo qui ha vinto anche un Oscar, oltre che tutto nel basket,
con il cortometraggio d’animazione “Dear Basketball” insieme alle musiche di John Williams.
Parlava italiano. E a me va di parlare di te. Non serve a niente, lo so. È sciocco, ma… trasmetteva sensazioni che… anche se non hai mai visto una partita di basket e vedevi lui in campo, “Dio, grazie per avercelo donato”.
Muoiono persone tutti i giorni ed è quella la tragedia.
Cerchiamo escamotage dicendo a noi stessi “doveva succedere”, “se l’è cercata” o ci dissociamo da una realtà così triste che vede nel distacco la sua falla, il suo chiudersi.
Avrò giocato sì e no due volte a basket, con amici che ti adoravano e io che il mio “giocare” è già un insulto.
Ma perché tu sei, e ancora sei, l’icona di un uomo con la palla che fa amare il gioco.
Che unisce i poli. Come te forse pochi altri.
Quindi, in tutto questo, soffrire per te è soffrire per tutti i malanni del mondo, per chi era con te… e… in un certo senso.
Le lacrime, il sudore, il sacrificio, la semplicità con cui hai reso la tua pallacanestro.
The mamba is out.
Ciao Campione eterno.
Ciao a tutti coloro che per qualche motivo, una guerra, o perché questo mondo è ingrato.
Ricordarti oggi è un dolore che non spiego, ma io saluto il tuo modo di entrare nel cinema, puntare al canestro, e vincere un, distante dal tuo mondo, ambito premio.
Perché di te resti.
Perché io nel tuo cortometraggio ci ho rivisto ogni giorno passato nella mia vita a soffrire sui campi da tennis, sulla scrittura, sul non riuscire a fare, sul desiderio di dipingere la vita con un’arte che non sia un quadro.
Ciao arte.
Con noi per sempre.
Sento l’assenza ma non mi fa paura. Se ripenso a queste immagini e a quanti ti porteranno dentro come esempio infinito.
5…
4…
3…
2…
1… The Mamba is out.
❤️🏀
[ fonte foto in evidenza https://cinema.everyeye.it/ ]